La Torta delle Rose

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La torta delle rose è un dolce tradizionale realizzato con pasta lievitata la cui origine è oggetto di contesa tra le province di Mantova, Brescia e la zona del lago di Garda, soprattutto il comune di Desenzano.

 

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Con questo articolo partecipo ad un progetto dell’Associazione Italiana Foodblogger che si propone di diffondere la cultura e la tradizione gastronomica dell’Italia, attraverso l’istituzione di un calendario in cui si celebrano, in 366 giornate e 52 settimane nazionali, i nostri  piatti e i prodotti più tipici, scelti sulla base della loro diffusione e dei loro legami con la cultura popolare e organizzati sulla base del calendario delle stagioni e delle ricorrenze litugiche o istituzionali.

E’ stato uno spunto molto interessante per una ricerca su questo dolce, che mi ha portato a scoprirne le origini e le varianti.

 

 

Ne esistono moltissime varianti tramandate da famiglia in famiglia, da generazione in generazione, accomunate tutte dall’utilizzo per l’impasto di ingredienti molto semplici ed una crema al burro per la farcitura. La stessa farcitura si può utilizzare come ingrediente per una sfogliatura, evitando in questo modo di stenderla sulle strisce di pasta prima di arrotolarle.

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Nella cucina è cosa abbastanza frequente che ogni cultura, ogni popolo, addirittura ogni singola comunità esprima attraverso di essa la propria specifica identità.

La straordinaria varietà e diversità delle ricette, anche solo della diversa quantità degli ingredienti o di un procedimento, è certamente uno degli aspetti più evidenti del “fare “ umano: a volte è sufficiente spostarsi anche solo di qualche chilometro per trovare due versioni differenti della stessa ricetta.

Ottima da gustare a colazione con una spolverata di zucchero a velo, si accompagna bene anche alla merenda, oppure se inzuppata con una bagna, come nella ricetta che vi suggerisco, può essere anche un goloso fine pasto.

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Per le sue qualità nutrizionali, la torta delle rose rappresenta un dono tradizionale per le neo-mamme, in modo che possano ritemprare le forze dopo il parto.

“Una minimale frequentazione dei ristoranti dell’alto mantovano e sud ovest del veronese, successivamente paragonata con quelli della città, rivela un consumo più accentuato in questi ultimi, pur se nessuno tra coloro ai quali abbiamo chiesto “lumi” è in grado di fornire prove inconfutabili in relazione alla primogenitura. Restano tuttavia una tradizione conclamata ed elementi che concretizzano il mistero dell’origine, tenuto conto che anche nel versante della Bassa si registra la presenza di questa torta la quale, al di là di considerazioni pseudostoriche, è mantovana a tutti gli effetti.” Accademia Gonzaghesca degli Scalchi.

La leggenda narra che fu servita per la prima volta nel 1490 nella corte dei Gonzaga, per commemorare le nozze di Isabella d’Este, arrivata a Mantova all’età di 16 anni come sposa di Federico II Gonzaga, ispirata alla bellezza della fanciulla, con la sua forma a mazzo di corolle di rose, realizzate con la pasta e disposte in cerchio fino a riempire lo stampo.

Isabella, che era donna di gran gusto, all’amore per le opere d’arte aggiungeva quello per la buona tavola, si impegnò fin dai primi anni di matrimonio a mantenere alta la tradizione culinaria dei Gonzaga ed ai suoi splendidi banchetti parteciparono artisti come Ariosto, Leonardo e Tiziano.

“I Gonzaga sono anche ricordati per l’arte della cucina, definita da molti “di principi” e “di popolo”, perchè hanno saputo coniugare piatti tipicamente popolari con piatti decisamente più elaborati, vanto dei numerosissimi cuochi che si sono alternati alla loro corte. Essi hanno saputo lasciare un’impronta nella gastronomia italiana, data dai prodotti ricavati dalla fertilità della loro terra (grano e riso soprattutto) e dall’importanza delle loro corti.
Con l’arrivo di Isabella d’Este nel 1490 la cucina mantovana venne influenzata dalla cucina emiliana.
La corte dei Gonzaga è ricordata sia per i fastosi banchetti, per la ricchezza della tavola e per gli elaborati piatti preparati da schiere di cuochi provetti che lavoravano giornate intere per preparare piatti sontuosi voluti dai signori di Mantova, tra cui fra i dolci si annoverava la torta delle rose:”

PicMonkey Collage

 

La Torta delle Rose

La Torta delle Rose

Ingredienti

  • TORTA DI ROSE
  • Ricetta di Fabrizio Zucchi
  • Ingredienti per 2 torte da circa 500 g
  • Per l’impasto:
  • g 380 di farina 00 W 280/300
  • g 210 di uova intere (4 uova)
  • g 90 di pasta madre pronta dopo il rinfresco *
  • g 10 di lievito di birra
  • g 90 di zucchero
  • g 90 di burro
  • g 6 di sale
  • la scorza grattugiata di mezza arancia
  • ½ bacca di vaniglia, i semi interni
  • g 25 di scorza di arancia tritata
  • Per sfogliare:
  • g 70 di scorza di arancia candita tritata
  • g 70 di burro morbido a dadini
  • * La ricetta prevede una lievitazione mista con lievito di birra e lievito madre che conferisce particolare morbidezza alla torta e ne prolunga la durata. In alternativa, preparare un lievitino impastando brevemente 100 g di farina con 55 g di acqua e 5 g di lievito di birra, lasciate riposare per 90 minuti ed utilizzatelo al posto della pasta madre.

Preparazione

  1. Impastate la farina con le uova, il lievito naturale ed il lievito di birra ed appena la pasta risulta omogenea e liscia, aggiungete gradatamente il sale, lo zucchero, la pasta di arancia candita e gli aromi.
  2. Per ultimo fate incorporare il burro, aggiungendolo poco alla volta.
  3. La temperatura finale dell’impasto dovrà essere 26 -27°C.
  4. Mettete l’impasto a riposare in frigorifero per 20-24 ore.
  5. Il giorno successivo stendete l’impasto in un rettangolo con uno spessore di circa 1 cm, mettete sui 2/3 della pasta il burro per sfogliare e la scorza d’arancia. Ripiegate l’impasto a tre, in modo da avere tre strati di impasto e due strati di burro ed arancia candita.
  6. Successivamente date all’impasto altre due pieghe a tre.
  7. Mettete a riposare l’impasto in frigorifero per un’ora, poi stendete ad uno spessore di circa 1 cm, arrotolate per ottenere un filone dello spessore di 3- 4 cm e tagliatelo a fette che siano spesse poco meno dell’altezza della teglia (io utilizzo gli stampi da panettone basso).
  8. Disponete le rose nelle due teglie con il disegno verso l’alto.
  9. Mettete a lievitare ad una temperatura di 27-28°C per 3-4 ore.
  10. Cuocete in forno caldo a 170°C per 35 minuti, avendo cura di coprire la torta con un foglio di alluminio se dovesse prendere troppo colore.
  11. Per servirla potete spolverarla semplicemente con zucchero a velo oppure , per renderla più morbida e profumata, preparate una bagna portando ad ebollizione in un pentolino 145 g di acqua, 145 g di zucchero e 50 g di liquore Curaçao e spennellate le torte appena uscite dal forno con la bagna bollente.
  12. Fate raffreddare e con l’aiuto di una siringa inserite all’interno delle torte circa 80 g di bagna per ciascuna torta. Chiudete in un sacchetto in polipropilene e conservate per 2-3 giorni prima di consumare.
https://www.valentinavenuti.it/2016/03/la-torta-delle-rose/

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Ci sono 2 commenti su La Torta delle Rose

  1. Nicol
    8 Marzo 2016 alle 15:43 (8 anni fa)

    Le tue ricette sono sempre una garanzia!
    E grazie per averci raccontato la storia di questo dolce perfetto :)
    Un abbraccio

    Rispondi
    • superadmin
      13 Marzo 2016 alle 8:05 (8 anni fa)

      Grazie per la stima Nicol :) è stato davvero interessante fare questa ricerca, come quella sulla scarcella che uscirà oggi, il cibo non risponde solamente a necessità fisiologiche, ma è anche fonte primaria di nutrimento dell’anima.

      Rispondi

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