Gattafin

-
2 Commenti

Una ricetta originaria di Levanto, povera come tante liguri, nate dalla necessità di inventarsi qualcosa con il poco che si aveva a disposizione. In un certo senso come succede adesso, quando anche le uscite per andare a fare la spesa sono limitate e bisogna accontentarsi di quello che c’è, quando c’è…alcuni prodotti sono diventati introvabili.

La maggior parte delle ricette liguri nacquero ai tempi in cui le donne di casa amalgamavano ciò che le stagioni, la natura, i commerci e le alterne fortune portavano sul tavolo da cucina.

I piatti erano scarsamente grassi, fatta eccezione per il fragrante e delicatamente fruttato olio extra vergine di oliva, ricchi di fibre e proteine vegetali, insaporiti dalle immancabili erbette aromatiche tra cui spicca la “persa” – la maggiorana.

 

Due sono le ipotesi sull’etimologia del nome: la prima è che derivi da Gattafura, che era il nome che indicava tutte le preparazioni salate racchiuse tra due strati di sfoglia e cotte al forno; altra deriva dal fatto che questa ricetta venisse preparata dalle mogli dei lavoratori della cava situata in località Gatta a partire dalle erbe che i mariti portavano a casa la sera.

Nei gattafin solo erbe di campo, il prebuggiun (sostituibili con erbette, biete, spinaci o altro che avete a disposizione) e un po’ di parmigiano o pecorino.
Volendo un uovo ma non è necessario.
Volendo ricotta o prescinsoa, ma anche quella è un di più.

È la frittura che li rende comunque un piatto appetitoso, “fritta è buona anche una suola di scarpe” recita il detto popolare che stigmatizza in maniera emblematica come la tecnica della frittura nell’olio riesca a rendere gustoso qualsiasi alimento.

 

Gattafin

Per circa 20 pezzi

Ingredienti

    Per la pasta:
  • 300 g di farina forte tipo Manitoba W380
  • 150 g di acqua (oppure 75 g di acqua e 75 g di latte)
  • 35 g di olio extravergine d'oliva
  • 3 g di sale
  • Per il ripieno:
  • 400 g di prebuggiun (misto di erbe di campo sostituibile con erbette, biete, spinaci)
  • 1 cipollotto
  • 30 g di parmigiano grattugiato
  • 1 cucchiaio di pecorino grattugiato
  • 1 uovo
  • olio extravergine d'oliva
  • Maggiorana, noce moscata, sale, pepe
  • Olio di arachidi per la frittura

Preparazione

  1. Prepara la pasta: impasta insieme tutti gli ingredienti a lungo fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo, avvolgi con pellicola e lascia riposare fuori dal frigorifero per almeno mezz'ora.
  2. Nel frattempo lessa le verdure in acqua salata, scolale e lasciale raffreddare. Strizzale bene e tritale grossolanamente con un coltello.
  3. Affetta il cipollotto e fallo appassire in padella con due cucchiai d'olio. Aggiungi le erbette e fai insaporire per qualche minuto. Spegni il fuoco e fai raffreddare.
  4. Unisci alle verdure i formaggi e l'uovo, profuma con la maggiorana e una grattata di noce moscata e aggiusta di sale e pepe.
  5. Stendi la pasta piuttosto sottile, poni dei cucchiai di farcitura ben distanziati, ripiega sopra la pasta e taglia con una rotella tagliapasta formando dei ravioloni di circa 5x8 cm.
  6. Friggi in abbondante olio fino a doratura e scola su carta da cucina.
  7. Cospargi con sale e servi caldi o tiepidi.
https://www.valentinavenuti.it/2020/03/gattafin/

 

Ci sono 2 commenti su Gattafin

  1. Maria
    26 Marzo 2020 alle 11:33 (4 anni fa)

    Mi chiedevo: Se nell’Impasto non c’è lievito,perché usare la Manitoba?

    Rispondi
    • superadmin
      30 Marzo 2020 alle 9:37 (4 anni fa)

      Perchè ho necessità di avere un impasto molto elastico!

      Rispondi

Lascia qui il tuo commento

Benvenuto e grazie di esserti fermato! Se ti fa piacere lascia qui un tuo commento, per me è importante sapere quello che pensi e se potrò ti risponderò volentieri o passerò a trovarti.